Un intero quartiere di Istanbul impara la lingua dei segni per fare una sorpresa a un ragazzo sordo
Affrontare le sfide quotidiane che la vita ci mette davanti può essere difficile, e lo è ancor di più se ci sono barriere ad ostacolare il cammino. Lo sa bene Muharrem, un ragazzo sordo di Istanbul che ogni giorno deve relazionarsi con le difficoltà relative al suo handicap. Non sentire le voci delle persone, i rumori della città, la musica e tutto il mondo lo circonda. Non tutti conoscono la lingua dei segni e così anche acquistare la frutta al mercato può essere complicato.
Proprio per questo Samsung, in collaborazione con l’agenzia Leo Burnett, ha pensato di far vivere a Muharrem un’esperienza emozionante e del tutto nuova per lui. Per lanciare “Duyan Eller”, il nuovo servizio di call center che permette ai sordi di utilizzare la lingua dei segni, Samsung ha coinvolto l’intero quartiere in cui il ragazzo vive. Per oltre un mese, le persone, complici di Samsung, hanno segretamente imparato la lingua dei segni e organizzato la giornata. Così, a telecamere nascoste, per un giorno, il 28 Dicembre scorso, Muharrem ha potuto comunicare con i suoi vicini utilizzando la stessa lingua, abbattendo le barriere.
Il video, intitolato Hearing Hands , pubblicato qualche giorno fa, è già tra i più visti di youtube. Muharrem esce di casa con la sorella, complice del team di produzione; inizialmente incontra un passante che lo saluta utilizzando il lingua dei segni, una coincidenza probabilmente. Poi anche il panettiere, un ragazzo dal fruttivendolo e una ragazza che “casualmente” lo urta per strada, tutti si rivolgono a lui utilizzando il lingua dei segni. Muharrem è incredulo.
https://www.youtube.com/watch?v=otUJzNtRPhw
Alla fine del video il taxista, che lo accoglie sempre utilizzando la lingua dei segni in auto, lo conduce davanti a un totem interattivo; sullo schermo compare una ragazza che chiarisce a Muharrem cosa sta succedendo: Samsung l’ha scelto a sua insaputa come testimonial per lanciare il suo servizio di video call center per supportare i sordi.
«Perché un mondo senza ostacoli è anche il nostro sogno» lo rassicura la ragazza.
A cura di Giusy Mercadante.
