Fast Food: la rivolta dei lavoratori negli USA

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Lavoratori del fast food in rivolta. Negli USA già 44 arresti di manifestanti che chiedono l’aumento del salario minimo

Fast Food Forward è il movimento dei lavoratori che in questi giorni stanno protestando in diverse città degli Stati Uniti. Chiedono l’aumento del salario minimo garantito. Al momento un lavoratore di  fast food prende 7,25 dollari l’ora, mentre viene chiesto il raddoppio a 15 dollari. Anche il presidente USA Obama si è interessato alla questione, chiedendo al Congresso che il salario venga portato a 10,10 dollari l’ora. Ma nella democrazia più grande del mondo un uomo solo può far bombardare qualche nazione a colazione, non può intervenire sugli stipendi dei paninari.  I fast food in America sono una cosa seria, tutte le maggiori catene sono nate li, anzi sono gli americani che hanno inventato ed esportato nel mondo un modo di mangiare veloce, economico e non molto sano.

Gli scioperi di questi giorni pur se pacifici hanno portato già a decine di arresti a New York e Los Angeles. Ricordiamo che negli Stati Uniti per essere fermati e arrestati basta rifiutarsi di “disperdersi”, in Italia invece in genere l’arresto scatta in flagranza di reato dopo aver lanciato una molotov, incendiato un’auto, assaltato i mezzi delle forze dell’ordine e aver usato casco e bastoni durante la guerriglia urbana.

mcdrive_hp_2013-1In Italia invece i fast food al momento rappresentano una garanzia di retribuzione. Con una percentuale di disoccupazione giovanile al 40% una catena come McDonald’s impegna nel nostro paese quasi 18.000 persone, in larga parte giovani, con prevalenza femminile. Stipendi puntuali, contratti a tempo indeterminato e possibilità di carriera. Ovviamente c’è da lavorare; ritmi elevati, diverse ore in piedi, minuti contati anche per la pausa bagno, ecc. Ma come si apprende da un articolo de La Stampa, di qualche mese fa, un neo assunto part time percepisce 814 euro lordi, una cifra bassa ma che non si trova facilmente altrove. Inoltre da non dimenticare che queste multinazionali, che non sono sicuramente associazioni di mutuo soccorso, hanno a che fare in Italia con una tassazione sul lavoro altissima, da qui stipendi più bassi magari rispetto ad altri paesi europei.

Al fast food ci si deve andare una volta ogni tanto, ma quando ci andate pensate che dall’altra parte del bancone ci sono ragazzi che rispetti a tanti loro coetanei hanno già qualcosa di concreto tra le mani, oltre gli hamburger.

 

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